Arte contemporanea ArchitetturaMostre a Prato

Spazio radicale / Radical space

  • Quando:   18/12/2021 - 30/04/2022
  • evento concluso
Spazio radicale / Radical space

Spazio radicale / Radical space è la mostra a cura di Stefano Pezzato concepita come una ulteriore occasione per valorizzare il patrimonio di ricerche per immagini, oggetti e idee che compongono le varie raccolte e si trovano oggi negli archivi del Centro Pecci.

La nuova mostra propone dal 18 dicembre 2021 al 30 aprile 2022 diversi progetti includendo inoltre opere della collezione museale, insieme a materiali del CID/Arti Visive e in particolare dell'Archivio Lara-Vinca Masini, per allargare il contesto delle ricerche "radicali" fra la seconda metà degli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento e offrire confronti inediti fra l'architettura sperimentale e l'arte contemporanea.

Cronologicamente la mostra apre con l'opera Esse del poeta visivo Luigi Tola che anticipa linguisticamente la Superarchitettura di Archizoom e Superstudio, evento germinale dell'Architettura Radicale fiorentina (nel dicembre 1966, appena dopo l'alluvione di Firenze); quindi col progetto di Gilberto Corretti per un Centro culturale alle Cascine di Prato, che appare oggi come un preludio al progetto architettonico di Italo Gamberini per il Centro Pecci; seguono gli habitat seducenti e il Dressing Design di Archizoom, le "icone pop" del divano Superonda e della lampada Sanremo prodotte dagli stessi Archizoom per Poltronova.

Dalla seconda metà degli anni Sessanta Ettore Sottsass e Gianni Pettena sovvertono i ruoli del designer e dell'architetto: Sottsass, come il gruppo UFO, inventa "metafore" sul rapporto fra "corpo, paesaggio, ambiente", a cui sono accostate in mostra la pittura anti-illusionistica di Neil Jenny, la foto-performance rituale di Andrey Kuzkin, la recente scultura a brandelli di Karin Arink; Pettena ripensa concetti quali "identità, natura" che si collegano da un lato alla Poesia Visiva di Luigi Tola e all'atto di autodeterminazione di Valie Export e, dall'altro, alla fotografia on the road di Stephen Shore. Le aperture su "altri spazi" conducono all'antesignano "taglio" su tela di Lucio Fontana (imprescindibile per qualsiasi ricerca sul concetto di spazio), ai vuoti sottintesi da Mario Mariotti, alla spiazzante attualità dell'immagine di Paolo Canevari.

Nella Global Tools [Strumenti globali] si compatta, intorno alla rivista "Casabella" diretta nei primi anni Settanta da Alessandro Mendini, un'intera formazione di architetti e designer interessati a indagare la "cultura materiale extraurbana" come fanno alcuni membri di Superstudio, o a denunciare "l'architettura della burocrazia" come fanno gli UFO, piuttosto che a ripercorrere l'iconografia dei Radicali come avviene nella tavola apparecchiata da Remo Buti. L'architettura riflessa di Superstudio ibrida l'architettura con la natura e anticipa la Supersuperficie dove si prefigura "un modello alternativo di vita" per mezzo della rete di servizi e comunicazioni. Successivamente Vito Acconci sperimenta l’incontro tra corpo fisico e corpo architettonico e Michelangelo Pistoletto sviluppa l'esperienza del "quadro specchiante" anche in forma oggettuale. Concludono la mostra l'astrazione reticolare e modulare degli Istogrammi d'architettura e l'intenso nucleo di immagini di Superstudio-backstage 1966-1978 interpretato da Cristiano Toraldo di Francia come uno sguardo personale, un'opera a posteriori sul lavoro del gruppo di cui è stato uno dei protagonisti.... leggi il resto dell'articolo»

Lungo il percorso espositivo di SPAZIO RADICALE si trovano riferimenti a mostre o interventi specifici, come le due tappe della mostra Superarchitettura alla Galleria Jolly 2 di Pistoia (1966) e alla Galleria Civica di Modena (1967), le personali di Ettore Sottsass alla Galleria La Bertesca di Genova e alla Galleria Sperone di Milano (1967), la mostra di Archizoom al Mana Art Market di Roma (1968), il Festival di danza e l'intervento di Robert Smithson organizzati dalla Galleria L'Attico a Roma (1969), la storica mostra Italy: The New Domestic Landscape al MoMa di New York (1972, in occasione della quale il critico d'arte Germano Celant coniò la locuzione Architettura Radicale), la retrospettiva di Superstudio alla Galleria Schema di Firenze (1972) e la celebre rassegna multidisciplinare Contemporanea nel parcheggio di Villa Borghese a Roma (1973-1974, diretta da Achille Bonito Oliva con sezione di architettura curata da Alessandro Mendini), la Biennale di Venezia (1978, edizione in cui Lara-Vinca Masini invitò i Radicali).

Dall'inizio alla fine si dispiega, come una mostra nella mostra, la presenza significativa del Superstudio-backstage 1966-1978 di Cristiano Toraldo di Francia e di documenti provenienti dal CID/ Arti Visive, in particolare dall'archivio di Lara-Vinca Masini che dei Radicali è stata un'attenta osservatrice e sostenitrice: questi materiali sono le chiavi visive e interpretative che costellano la galassia "radicale", di cui il Centro Pecci di Prato è oggi depositario.

Artisti e architetti "radicali" in mostra:

Vito Acconci, Karin Arink, Archizoom Associati, Andrea Branzi, Remo Buti, Paolo Canevari, Gilberto Corretti, VALIE EXPORT, Lucio Fontana, Neil Jenny, Andrey Kuzkin, Mario Mariotti, Alessandro Mendini, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Stephen Shore, Ettore Sottsass jr, Superstudio, Luigi Tola, Cristiano Toraldo di Francia, UFO

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Mostra: Spazio radicale / Radical space

Prato, Centro Per L'Arte Contemporanea - Luigi Pecci

Apertura: 18/12/2021

Conclusione: 30/04/2022

Organizzazione: Centro Per L'Arte Contemporanea - Luigi Pecci

Curatore: Stefano Pezzato

Indirizzo: Viale della Repubblica, 277 - 59100 Prato



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