Arte contemporaneaMostre a Modena
Galleria Mazzoli è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale dell’artista americano Mike Bidlo curata da Richard Milazzo. In mostra 16 opere dell’autore realizzate fra il 1984 e i giorni nostri.
Il curatore della mostra, riguardo all’opera di Bidlo, asserisce: “Dal punto di vista politico, per non dire di quello sessuale, lo scandalo è ormai impossibile, trasformato come è in aspettativa impotente. Eppure, le appropriazioni oltraggiose di Bidlo sembrano ancora oggi scandalizzare gli spettatori. È raro e unico avere in un'unica mostra lavori che rappresentano così tanti vettori dell'opera di Bidlo. Tuttavia, data la natura laboriosa delle sue opere, non dovrebbe sorprendere che egli abbia realizzato così poche mostre personali nel corso della sua vita. In effetti, l'unica altra volta che è stata organizzata una mostra di questa portata e con una varietà tale di opere, è stata la mostra Masterpieces alla Galleria Bruno Bischofberger nel 1989. Questa mostra alla Galleria Mazzoli potrebbe addirittura essere definita Masterpieces II, soprattutto perché contiene opere di artisti che non erano presenti nella mostra di Zurigo di trentatré anni fa, come Courbet, Malevich, Miró, Klein, Fontana e Stella, e molte delle quali non sono mai state esposte. Naturalmente, tutti i titoli delle opere di Bidlo sono preceduti dalla sua ormai famigerata parola "Not" (una sublazione hegeliana della negatività, per intenderci): Not Courbet, Not Picasso, Not Duchamp, Not Malevich... Il fenomeno dell'appropriazione nell'opera di Bidlo funziona contemporaneamente come un omaggio, ma anche, cosa più importante, come una critica (una negazione dialettica) della storia del Modernismo”.
“Due questioni controverse”, continua l'autore, “meritano di essere chiarite: chi vede nelle appropriazioni di Bidlo solo lo 'scandalo' del furto o del plagio, dovrebbe ricredersi. Perché se un artista dipinge un Caravaggio e lo spaccia come tale, come un quadro di Caravaggio, allora è quello che è: un crimine, una frode, perpetrata contro il pubblico. Ma se un artista dipinge un Caravaggio e lo intitola Not Caravaggio e lo firma con il proprio nome, allora quella è un'autentica opera d'arte dell'artista che la firma”.
“La seconda questione, forse ancora più controversa, ha a che fare con l'ethos antiduchampiano di Bidlo, che si potrebbe addirittura definire Neodadaista, operante in molte delle istanze più radicali delle opere, tra cui le sue 'azioni' o performance, che comportano non solo l'autodistruzione (o, per dirla in modo più gentile, l'abnegazione) dell'Io o del Sé, nella personificazione di Mike Bidlo, ma la distruzione dell'opera d'arte in sé. Per un artista che potrebbe essere giustamente descritto come il continuatore della "tradizione" avanguardista di Duchamp e del readymade, trattando effettivamente i capolavori modernisti come readymade, è più che strano, o forse non lo è affatto, che Bidlo sovverta quella che è diventata la convenzione dell'appropriazione nell'arte contemporanea”.
La mostra sarà seguita dalla pubblicazione di un’importante monografia di Richard Milazzo Nostalgia for Scandal: The ‘Not’ Paintings, Sculptures, Works on Paper of Mike Bidlo, 1984-2022 nella quale l’autore realizza un’estesa analisi dell’opera di Bidlo accompagnata da 400 illustrazioni sia a colori che in bianco e nero. Il volume contiene anche la pubblicazione di 16 tavole a riproduzione delle opere in mostra, una selezione delle più importanti mostre e azioni realizzate dell’artista, una bibliografia scelta e un indice delle opere dell’artista citate nella monografia.
MIKE BIDLO ha realizzato numerose mostre museali in sedi quali: PS1, Institute for Art and Urban Resources, N.Y., Astrup Fearnley Museet fur Moderne Kunst, Oslo, The Lever House Art Collection, N.Y. e il suo lavoro è stato incluso in mostre realizzate presso l’Albertina, il Centre Pompidou, l’ Andy Warhol Museum, l’ Art Gallery of Toronto, il Museum of Contemporary Art di Sydney, la Serpentine Gallery and Saatchi Gallery, il Whitney Museum of American Art, la Fondation Cartier pour l’Art Contemporain, l’ L.A. County Museum of Art, il Carpenter Center della Harvard University e Documenta. Ha realizzato mostre personali da Larry Gagosian, Daniel Templon, Francis M. Naumann, Tony Shafrazi, Tobias Mueller e dalla Galleria Bruno Bishofberger. Tra le sue più famose azioni e installazioni, dobbiamo citare Matisse/Picasso – A Cross Examination, al Museum of Modern Art, Long Island City, New York; A More Modern Olympia (una replica del dipinto di Manet, Olympia); Andy Warhol’s Brillo Boxes a Norimberga; le Anthropométries de l’époque bleue di Yves Klein al Sezon Museum of Contemporary Art in Giappone, al The Moderna Museet in Svezia e al Palladium a New York e Not Andy Warhol’s Factory al PS1. Vive e lavora a New York City.
RICHARD MILAZZO ha pubblicato di recente A Kiss Before Dying: Walter Robinson – A Painter of Pictures and Arbiter of Critical Pleasures (Galleria Mazzoli Editore, Modena 2021). Il suo ultimo libro di poesia è: Bamboo Ladders: Poems of Burma, Thailand, Laos, Cambodia, 2012, con disegni di Holger Trülzsch (Edition Geistesblüten, Berlino 2021). Per maggiori informazioni sull’autore si veda il sito: richardmilazzo.com
Titolo: Mike Bidlo. Nostalgia for Scandal
Apertura: 24/09/2022
Conclusione: 24/11/2022
Organizzazione: Galleria Mazzoli
Curatore: Richard Milazzo
Luogo: Modena, Galleria Mazzoli
Indirizzo: Via Nazario Sauro 62 - 41121 Modena
Inaugurazione: sabato 24 settembre 2022, ore 18,30
Orari: dal lunedì al sabato 9-13/16-19,30 - Chiuso domenica e festivi
Info: Tel. +39 059 243455 - info@galleriamazzoli.com
Sito web per approfondire: https://www.galleriamazzoli.com/it/
Facebook: galleriamazzoli
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