Il Museo di Storia Naturale di Milano ospita dal 23 settembre al 12 novembre la mostra Nel vento della poesia. La Natura nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy, promossa dal Comune di Milano – Cultura e dal Museo di Storia Naturale, con la curatela di Andrea Tomasetig e con il sostegno di Coltellerie Berti e di Consigli.
Alberto Casiraghy (Osnago, 1952) è un artista del libro che spicca per bravura e originalità tra gli stampatori italiani e internazionali. Gli undicimila "librini" delle edizioni Pulcinoelefante – oggi conservati alla Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano – pubblicati in quarantun anni di attività, di cui più di mille con la poetessa Alda Merini, lo hanno reso celebre ben oltre la cerchia dei bibliofili. Alla notorietà hanno anche contribuito le centinaia di persone, tra cui scrittori e artisti, che con lui hanno pubblicato, oltre alle decine di mostre realizzate in Italia e all'estero.
Il progetto espositivo al Museo di Storia Naturale di Milano non è solo una rilettura inedita delle edizioni Pulcinoelefante attraverso la lente della Natura, ma la presentazione del nucleo centrale del lavoro di Casiraghy, il quale gioca il ruolo di tipografo, autore, artista e editore all'insegna di una visione del mondo profondamente legata agli elementi naturali, alle stagioni, agli "amici animali", alle necessità e ai nutrimenti primordiali – la fame e la sete, il pane e l'acqua – e ai sentimenti più profondi dell'uomo – l'amore e la libertà, innanzitutto – affrontati senza alcuna retorica, da poeta che ama anche la tipografia e i libri.
Grazie a questo progetto, la ricerca artistica di Casiraghy entra in perfetta simbiosi con lo storico Museo milanese, centro di studi scientifici sul mondo naturale fin dall'Ottocento e da anni luogo di divulgazione per adulti e famiglie.
Quando Casiraghy si esprime come autore con aforismi e brevi versi e quando interviene come artista, l'adesione alla natura è totale.
Nei suoi testi esposti in mostra trovano posto il vento, i suoni, gli alberi, le radici, il bosco, il fiume. Sa vederli e sentire oltre le apparenze, è in sintonia con loro e sa meravigliarsi delle loro infinite risorse. Il panteismo di Alberto è totale ed è la chiave per comprendere tutto il suo lavoro, un moderno e laico Cantico delle creature. L'artista ha per "amici" tutti gli animali, quelli veri e quelli creati dalla sua immaginazione, si sdegna per come sono (mal)trattati e non si sogna di mangiarli. I pesci presi all'amo, le balene arpionate, le aragoste straziate a Natale e soprattutto i maiali destinati al macello restano impressi in modo indelebile in edizioni a volte surreali e a volte espressioniste per il rosso sangue che le marchia. Una costante è poi l'amore per la natura di altri continenti, come l'Africa: un mondo per lui popolato di animali liberi, rinoceronti, zebre e altre fantastiche creature. Gli aforismi, essenziali e spesso spiazzanti, sono accompagnati da grafiche e collage fantasiosi in un libero e sempre sorprendente rapporto tra testo e immagine, confezionato nell'inconfondibile formato dei "pulcini", suggestivi fin dalla copertina.... leggi il resto dell'articolo»
Una sezione della mostra è dedicata alle affinità elettive di Casiraghy, ossia a pensieri e aforismi di autori del passato e contemporanei condivisi da Alberto e da lui accompagnati da un'opera. Spiccano Alda Merini in compagnia di Pitagora, Gustave Flaubert, Marcel Proust, Cioran, Sebastiano Vassalli. Vale anche il caso complementare: una manciata di artisti della "scuderia" di Osnago che bene si rapportano ai suoi testi: Luciano Ragozzino, Luigi Mariani, Alberto Rebori.
Altra significativa novità dell'esposizione milanese è la presenza – per la prima volta – di un importante corpus organico di opere uniche di formato più grande, vere e proprie opere d'arte realizzate dall'artista nei tempi della pandemia e dell'isolamento forzato. Alberto non poteva fermare la sua regolare produzione di bellezza e creatività e così nei mesi più tragici della pandemia ha trovato nell'attività artistica rifugio e sollievo e l'ha mantenuta anche dopo. Ed ecco apparire una galleria di animali antropomorfi e fantastici, capre occhiute e agnellini, pesci che volano, uccellini e nidi, scale sospese verso l'infinito o il nulla, il mare e i suoi abissi, barchette di gusci di noce, fili d'erba e fiori poetici o astratti che si stagliano solitari ed essenziali... E colori potenti, esplosivi, diurni e notturni, che si alternano a tavole più delicate.
La mostra, che nel suo complesso presenta oltre cento pezzi suddivisi tra librini e opere originali esposte nelle stesse teche, è divisa in sei sezioni: La Natura; Gli "amici animali"; Le affinità elettive; La tipografia e i libri; Altre opere; I cimeli. Nella sezione che documenta l'attività tipografica e editoriale di Casiraghy sono presenti volumi, fotografie, cartoline, caratteri tipografici, cliché e matrici xilografiche. In quella dedicata ai cimeli trovano posto curiosi e bizzarri regali di Alda Merini, maschere africane, carte e oggetti i più disparati, una sorta di Wunderkammer in sintonia con il luogo. Per chiudere, una cascata di "pulcini" volteggia nel centro della sala a simboleggiare lo spirito lieve e libero del protagonista.
Note sull'artista
Alberto Casiraghy è un poeta-artista e un artista-poeta (è difficile dire se prevalga l'autore di folgoranti aforismi e poesie o l'artista surreal-dadaista), che ha fatto del libro il suo strumento d'elezione e che può considerarsi come l'erede più vicino di Bruno Munari. Sbalorditivo e impossibile da replicare per qualunque altro stampatore al mondo è il numero degli scrittori e degli artisti coinvolti nei suoi progetti: tra gli altri, Enrico Baj, Maurizio Cattelan, Guido Ceronetti, Gillo Dorfles, Emilio Isgrò, Franco Loi, Giorgio Manganelli, Gualtiero Marchesi, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Giuseppe Pontiggia, Arturo Schwarz, Ettore Sottsass, Tonino Guerra, Sebastiano Vassalli, fino a Andy Warhol e i poeti della beat generation. Su tutti spicca il rapporto privilegiato con Alda Merini, che nell'arco di diciotto anni ha prodotto ben 1.189 titoli. I suoi volumetti di otto pagine sono delle vere e proprie opere d'arte, con un breve e incisivo testo (un aforisma, una riflessione, una poesia – lui stesso ne è ottimo autore), cui segue una grafica o un'opera originale (molte sono di sua creazione) o addirittura oggetti incorporati. Il fondatore delle edizioni Pulcinoelefante è anche liutaio e violinista per diletto.
Note sul curatore
Andrea Tomasetig è dal 1979 un libraio antiquario milanese specializzato in Novecento e operatore culturale. Con originali cataloghi anticipa alcune tendenze del collezionismo contemporaneo italiano: futurismo, avanguardie internazionali, prime edizioni di letteratura italiana, illustrazione, manifesti, ex libris, a cui si aggiungeranno storia e cultura d'impresa, cinema, fotografia, grafica editoriale e editoria, gastronomia. A partire dagli anni Novanta l'attività si orienta verso un territorio inedito: la collocazione integrale delle più importanti collezioni di libri e carte presso istituzioni pubbliche o private, collocazioni spesso accompagnate dalla curatela di mostre originali (60 quelle organizzate).
Mostra: Nel Vento della Poesia. La Natura nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy
Milano - Museo di Storia Naturale di Milano
Apertura: 23/09/2023
Conclusione: 12/11/2023
Organizzazione: Comune di Milano – Cultura e dal Museo di Storia Naturale
Curatore: Andrea Tomasetig
Indirizzo: Corso Venezia 55 - 20121 Milano
Press Preview: venerdì 22 settembre ore 12.00
Orario di apertura: da martedì a domenica 10:00 – 17:30 | Ultimo ingresso ore 17:00 con biglietto | Chiusura biglietteria 16:30 | Lunedì chiuso
Biglietto € 5,00 intero | € 3,00 ridotto
Sito web per approfondire: https://museodistorianaturalemilano.it/
Facebook: https://www.facebook.com/people/Museostorianaturale_milano/100085709425775/
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