Da ottobre 2024, a cento anni dalla nascita, Palazzo Reale rende omaggio a Enrico Baj (Milano 1924 – Vergiate 2003) il maestro delle Dame e dei Generali, dei Meccano e degli Ultracorpi, genio irriverente, anarchico scanzonato, artista patafisico, raccontato per la prima volta attraverso la voce dei grandi scrittori del Novecento che intrecciarono le loro parole con le sue immagini liriche e caustiche insieme. Da André Breton a Raymond Queneau, da Marcel Proust a Italo Calvino, da Edoardo Sanguineti a Umberto Eco. La letteratura fu una grande passione di Baj tanto che lui stesso si cimentò nella scrittura di testi e nella realizzazione di illustrazioni per libri.
I suoi personaggi, entrati nell'immaginario comune, le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i mostri dell'Apocalisse animano una giostra di creature frutto dell'universo surrealista e insieme fantascientifico di un autore che ha fatto dell'ironia e del grottesco un grimaldello per scardinare il conformismo borghese e schierarsi contro ogni forma di potere costituito. La sua celeberrima estetica del ninnolo e della passamaneria, delle nappe e dei bottoni lucidi come mostrine sui petti tronfi dei suoi militari blasonati, è il filo conduttore destinato a cucire, per sezioni, i temi giganteschi della poetica di Baj, liberati da una rigida sequenza cronologica o di genere, con continui rimandi fra arte e letteratura, colori e parole, seguendo una sorta di sceneggiatura che, anche in sede di allestimento, suggerirà allo spettatore un tempo e uno spazio teatrali.
Il percorso espositivo a Palazzo Reale
Sono dieci le sezioni tematiche della mostra studiate come affondi nella riflessione dell'artista per illustrare lo sviluppo del suo pensiero e dei suoi soggetti dal forte potere immaginifico. L'allestimento, progettato da Umberto Zanetti, ZDA Zanetti Design Architettura con la sponsorizzazione tecnica di UniFor per gli allestimenti, è pensato per armonizzare le opere dell'artista e il suggestivo contesto storico di una delle sale più iconiche del Palazzo: con un gioco di specchi esaltato dai colori e dagli specchi stessi realizzati dal maestro, si dipana nello spazio in un crescendo di forme e dimensioni fisiche delle opere monumentali, con soluzioni site-specific, come nel caso delle trecento sagome dell'Apocalisse oppure delle otto sculture della serie Meccano, disposte come un reggimento in parata.
Il viaggio nel mondo di Enrico Baj è arricchito da una geografia personale, fatta di luoghi, episodi, incontri, prevalentemente ambientati sullo sfondo di una Milano passata dal boom economico agli anni di piombo, dai capricci della "Milano da bere" al nuovo millennio. Gli affondi intrecciano vita e arte; dalle strade di casa, in via Teullié e nello studio in via Bertini, agli anni della formazione in Brera, dagli spazi culturali, come il San Fedele che vide la nascita delle pittura nucleare, fino alla galleria Marconi, cenacolo fervido di stimoli e relazioni.
Ad accogliere i visitatori nella sala del Lucernario, la ricostruzione scenografica dell'Apocalisse, un assemblaggio di figure immaginarie e oniriche in un polittico di quasi 100 metri quadrati, allestito in altezza, come ad evocare un'abside, ispirato idealmente al Giudizio Universale michelangiolesco, qui punteggiato di demoni goffi e beffardi, arrampicati e urlanti fino al soffitto. Dopo questa introduzione si susseguono: le Opere nucleari, gli Ultracorpi, le Parate, I funerali dell'anarchico Pinelli, i Generali, i Meccano, i Mobili, gli Specchi e le Dame.... leggi il resto dell'articolo»
I funerali dell'anarchico Pinelli (1972)
Una nuova prospettiva I funerali dell'anarchico Pinelli rappresentano un capitolo di svolta fondamentale nel lavoro di Baj, un passaggio formale nella sua ricerca estetica, in direzione di una narrazione articolata, sempre più scenografica, con soluzioni ambientali e teatrali. L'opera è per la prima volta integrata in un percorso espositivo grazie a un dialogo puntuale con i Generali e con la Parata a sei che, in particolare, ne è il prodromo, il diretto antecedente, sia come studio formale ritmico della composizione, sia nella critica caustica a ogni forma di sopruso e militarismo.
I Funerali tornano a Palazzo Reale, a distanza di 12 anni dall'esposizione 'in solitaria' in sala delle Cariatidi e a 52 anni dalla loro realizzazione, in un allestimento inedito che li vede inseriti come un tassello essenziale nell'evoluzione dell'opera del maestro. Accanto ai Funerali, alcune opere picassiane e alcune citazioni fra cui due esemplari dell'Apocalisse che li ricollegano idealmente alla lezione di Guernica.
Una mostra Comune di Milano - Cultura | Palazzo Reale | Electa.
A cura di Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj.
Mostra: Enrico Baj a Palazzo Reale
Milano - Palazzo Reale
Apertura: 08/10/2024
Conclusione: 09/02/2025
Organizzazione: Comune di Milano, Palazzo Reale, Electa
Curatore: Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj
Indirizzo: P.za del Duomo, 12 - 20122 Milano
Orario: martedì-domenica 10:00-19:30 | giovedì chiusura alle 22:30 | lunedì chiuso
Biglietti: Open: € 17,00 | Intero: € 15,00 | Ridotto: € 13,00
Per info: +39 02 884 45 181 | c.mostre@comune.milano.it
Sito web per approfondire: https://www.palazzorealemilano.it
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