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10 Mostre da visitare Domenica 10 marzo

La primavera stenta ad arrivare, così in alternativa alle prime gite fuori porta si può programmare la visita ad una città d'arte o ad una mostra. Ecco una carrellata di 10 mostre dislocate da nord a sud in diverse regioni d'Italia, che celebrano la pittura del Seicento e dell'Ottocento, con escursioni nel mondo della fotografia e della scultura.
Claude Monet, Passeggiata vicino ad Argenteuil, 1875, olio su tela, 61x81,4cm © Musée Marmottan Monet, Paris

1. Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Paris

Fresca di inaugurazione, allestita nel pieno centro di Padova, nel Centro Culturale Altinate | San Gaetano, la mostra promette di essere una delle più ricercate dal grande pubblico, perché il suo protagonista è tra i pittori più amati di tutti i tempi. A poco più di un mese dai 150 anni dal 15 aprile 1874, data della prima mostra di quelli che sarebbero poi passati alla storia come gli Impressionisti, diverse iniziative espositive in Italia si apprestano a celebrare o stanno già celebrando i grandi nomi di quella stagione, Monet in primis. 

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La mostra di Padova è di quelle importanti, perché le opere provengono dal Museo che ha avuto in lascito le opere che l'artista conservò fino alla fine nella sua casa di Giverny, oltre che le opere di altri importanti lasciti. Dalle opere dei primi anni della Pittura En Plein Air, dal 1870 al 1875, fino alle opere mature realizzate dipingendo gli scorci del suo plendido giardino della casa di Giverny, che egli ebbe modo di definire "l'opera d'arte più bella che io abbia creato", la mostra racconta l'intero percorso artistico e umano di Claude Monet, considerato una sorta di padre dell'Impressionismo, non foss'altro perché fu proprio un suo quadro a dare il nome al movimento, certamente uno degli esponenti più influenti e ammirati. Leggi il nostro racconto della mostra e scopri le opere che potrai ammirare.

Ricordiamo che a Padova è ancora in corso un'altra grande mostra sulla pittura degli artisti che gravitarono a Parigi tra la fine Ottocentro e della prima metà del Novecento. Si tratta di "Da Monet a Matisse. French Moderns 1850–1950", allestita a Palazzo Zabarella.

2. Van Gogh a Trieste

Se parliamo di artisti particolarmente amati dal grande pubblico, il pensiero non può non andare anche al pittore olandese, maestro del colore. Il Museo Revoltella ha di recente inaugurato una bellissima mostra già allestita nei mesi scorsi a Roma, e arricchita dall'inserimento di altre opere, come il doppio ritratto dei coniugi Monsieur e Madame Ginoux, opere iconiche si sono ricongiunte a Trieste dopo 134 anni.

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La mostra consentirà di scoprire anche un Vicent Van Gogh vero maestro del disegno, con una splendita serie dedicata in particolare al tema dei seminatori, dei raccoglitori di patate, dei boscaioli e delle contadine dedite a mansioni domestiche. Non bisogna assolutamente commettere l'errore di pensarle opere minori. Scriveva il pittore dei girasoli: "non dovete pensare che io abbia messo da parte l'acquerello o la pittura. Certo che ci penso, ma il disegno è l'origine di tutto" e ancora "non ho mai rimpianto un solo istante il fatto di non aver cominciato subito facendo acquerelli e pittura. So per certo che arriverò se continuerò a lavorare nonostante le difficoltà, in modo che la mia mano non abbia incertezze nel disegno e nella prospettiva".... leggi il resto dell'articolo»

Puoi scoprire le ragioni che rendono questa mostra davvero imperdibile nel nostro articolo "Van Gogh a Trieste: dieci ragioni che rendono la mostra imperdibile" e fare un tour in anteprima all'interno della mostra grazie al nostro video. Non dimenticare però che le opere d'arte solo nella vista dal vivo riescono a comunicare tutta la loro forza espressiva!

3. Rodin e la danza

Milano non manca certo di grandi mostre da poter visitare in questo fine settimana, ma vogliamo portare l'attenzione su una mostra che chiuderà i battenti proprio questa domenica, dedicata ad un artista che col suo stile ha saputo traghettare la scultura verso la modernità del Novecento: Auguste Rodin. Il soggetto principale della mostra è la danza, e l'esposizione può vantare ben 53 opere provenienti direttamente dal Museo Rodin di Parigi.

La danza fu musa ispiratrice per l'artista nei primi del Novecento, e le sue sculture sono ancora oggi ispirazione per i movimenti della danza contemporanea. Tra i pezzi forti della mostra, infatti, le quindici statuine di danzatrici dedicate dall'artista francese a "Movimenti di danza", esposte per la prima volta in Italia. Quattordici provengono dal museo parigino, e a questo nucleo, in occasione della mostra, viene affiancata una quindicesima statuetta, conservata presso la GNAM, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Scopri di più sulla mostra›.

 4. Preraffaeliti. Rinascimento moderno

Il Museo Civico San Domenico di Forlì ha di recente inaugurato una grande mostra dedicata al movimento pittorico noto come "Preraffaellismo". Chi sono i "Preraffaelliti"? Sono artisti inglesi che diedero vita, durante l'età vittoriana (1837-1901), ad una confraternita di pittura che individuò Raffaello come punto di svolta verso il declino dell'arte italiana. Secondo loro, Raffaello aveva introdotto un'eccessiva idealizzazione e perfezione nella pittura, sacrificando la spontaneità e l'espressività. Di contro essi ammiravano la semplicità, la freschezza e l'intensità emotiva dei pittori italiani del Quattrocento, come Giotto, Botticelli e Fra Angelico, e desideravano un ritorno a una pittura più realistica e fedele alla natura, in contrasto con l'arte idealizzata e artificiale del loro tempo.

Preraffaeliti

Frederic Leighton, Ragazze greche che raccolgono ciottoli in riva al mare, 1871, olio su tela, Colección Pérez Simón, Mexico

Cosa troverai in mostra? Circa 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli che racconteranno la storia di questo che non rappresentò un ritorno reazionario agli stili del passato, ma piuttosto un progetto visionario capace di inserire qualcosa di decisamente moderno partendo dalla riscoperta di artisti ed elementi storici, quali l'arte e l'architettura gotica veneziana, Cimabue e Giotto, e i grandi maestri del Rinascimento, come Botticelli e Michelangelo, fino a Veronese e Tiziano. Se la mostra ti incuriosice, continua a leggere tutti gli altri dettagli›.

5. Alphonse Mucha. La seduzione dell'Art Nouveau

Proseguiamo il nostro viaggio lungo l'Italia per fermarci a Firenze, per occuparci di un movimento che non fu solo artistico, con una mostra dedicata all'artista ceco che fu il padre dell'Art Nouveau: Alphonse Mucha. Nato il 24 luglio 1860 a Ivančice, in Moravia, e transitato per Vienna intorno al 1880, fu a Parigi, dove si trasferì verso la fine degli anni '80 dell'Ottocento, dove Mucha trovò la sua fortuna.

Tra fine ottocento e inizio novecento Parigi era considerata il centro del mondo dell'arte. È la cosiddetta Belle Époque, c'è un grande entusiasmo, e Alphonse Mucha, anche grazie all'incontro con Sara Bernhardt, diventa il più famoso e conteso artista dell'epoca. Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità sono accessibili a tutti. 

Alfons Mucha

Alfons Mucha, Les Amants (1895; Litografia a colori, 106,5x137 cm) © Mucha Trust 2023

Le sue immagini, dove è protagonista la bellezza di fanciulle in fiore, ritratte in una commistione unica tra sacro e profano, diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell'immaginario collettivo di tutti. Il percorso dell'esposizione, tematico e cronologico, presenta manifesti, libri, disegni, olii e acquarelli, oltre a fotografie, gioielli, opere decorative, che permettono al visitatore di approfondire la complessità e l'eclettismo di Alphonse Mucha accanto a un nucleo di opere italiane che raccontano il contesto dell'evoluzione dello stile Art Nouveau in Italia.

Se vuoi saperne di più non mancare di leggere la scheda completa della mostra›.

6. Henri de Toulouse-Lautrec a Palazzo Roverella

Il riferimento alla Parigi di fine Ottocento e alla Belle Époque ci obbligano a tornare al nord e in Veneto, per parlare della splendida mostra dedicata alla figura di Henri de Toulouse-Lautrec, altro astro della Parigi di allora e delle nuove forme di comunicazione grafica. Abituati a mostre in cui il soggetto si limita alla produzione di manifesti pubblicitari, comunque innovativi per l'epoca e rimasti simbolo di uno stile riconosciuto universalmente, quella di Palazzo Roverella è una grande mostra di respiro internazionale, che ci fa scoprire un Henri de Toulouse-Lautrec artista completo e pittore, e ci racconta un'epoca affascinante, coi suoi aspetti contraddittori, tra il divertimento dei nuovi locali come Le Chat Noir, e il dramma umano causato dall'abuso di assenzio.

Guarda il videoracconto della mostra

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Scoprirai così, tra l'altro, che fu Vincent van Gogh a organizzare una mostra de gruppo di artisti chiamati Peintres du Petit Boulevard di cui Toulouse-Lautrec fece parte, o che il primo monocromo della storia è forse stato concepito nell'ambito dell'esperienza delle Arti incoerenti ("Les Arts Incohérents").

Vuoi sapere di più? Leggi il nostro articolo di presentazione della mostra.

7. Helmut Newton. Legacy

Facciamo un salto da Rovigo a Roma, l'altra capitale dell'arte in Italia insieme a Milano, e cambiamo decisamente tempo e genere, per ricordare un'altra mostra che è in chiusura domenica 10 marzo. La sede espositiva è quella del Museo dell'Ara Pacis e il protagonista è uno dei fotografi più amati di tutti i tempi: Helmut Newton.

La mostra espone oltre 200 scatti, di cui 80 esposti per la prima volta in questa rassegna, ed è curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation, e da Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia di Venezia. Si tratta di un viaggio nell'avventurosa vita del fotografo, per raccontare con un nuovo sguardo l'unicità e lo stile di un protagonista del Novecento che si descriveva con queste parole: «Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere». Un focus specifico è dedicato proprio ai servizi di moda considerati all'epoca all'avanguardia, come quelli ispirati ai film di Alfred Hitchcock, Francois Truffaut e Federico Fellini: non solo scatti, ma vere e proprie storie che contengono dettagli intriganti.

Se ami la fotografia, non mancare di visitare la mostra prima che sia troppo tardi. Leggi tutti i dettagli›.

8. La presa di Cristo. Caravaggio

Con un'altra fresca inaugurazione, scendiamo a Napoli, per un'evento espositivo che ruota attorno ad una sola opera, di uno dei pittori più amati nel nostro tempo. Si tratta della prima versione della famosa composizione raffigurante "La presa di Cristo" che è esposta nelle sale di Palazzo Ricca, storica sede della Fondazione Banco di Napoli, in Via dei Tribunali 213, fino al 16 giugno 2024. Si parla del più importante ritrovamento dell'opera di Caravaggio degli ultimi decenni per la complessità della composizione e per i contenuti spirituali che esprime. La mostra è ospitata nel piano nobile di Palazzo Ricca, nelle eleganti sale barocche con volte affrescate da Giacinto Diana.

L'allestimento impegna cinque sale dell'appartamento nobile di Palazzo Ricca e prevede un percorso di entrata e di uscita, includendo la possibilità di visitare il Museo del Cartastorie e le installazioni narranti. Il visitatore avrà quindi l'opportunità, non solo di ammirare un'opera meravigliosa e di grande valore, ma anche di conoscere e ripercorrere la vicenda napoletana del primo soggiorno del pittore lombardo presente nella documentazione degli antichi banchi pubblici napoletani. Continua a leggere›.

9. Le estasi di Santa Rosalia. Antoon van Dyck, Pietro Novelli, Mattia Preti, Luca Giordano

Ci spostiamo a Palermo, alla Pinacoteca di Villa Zito in Via Libertà, 52, per parlare ancora di pittura del Seicento. Attorno alla ricorrenza giubilare dei 400 anni dal ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, nasce una mostra che espone alcuni straordinari capolavori della storia dell'arte moderna europea dedicati alla rappresentazione della Patrona di Palermo, provenienti dal Museo del Prado e dalla Real Academia des Bellas Artes de San Fernando di Madrid, dall'Archivio Diocesano dell'Arcidiocesi di Malta, dal Museo Diocesano di Palermo, dal Palazzo Reale di Palermo - Fondazione Federico II. Per la prima volta viene esposto anche un rarissimo esemplare della raccolta di incisioni realizzate nel 1629 da Philips de Mallery su disegni di Antoon Van Dyck, S. Rosaliae Virginis Panormitanae Pestis Patronæ iconibus expressa, incisore Cornelius Galle, Antwerp (Anversa). Leggi di più sulla mostra›.

10. Artemisia Gentileschi. Coraggio e Passione

Chiudiamo questo giro tra diverse regioni italiane risalendo in Liguria, per ricordare un'altra grande mostra che vede protagonista la pittura del Seicento. Si tratta della mostra allestita nei saloni dell'Appartamento del Doge di Palazzo Ducale di Genova, dedicata ad una donna che seppe assumere un ruolo da protagonista quando il mondo dell'arte era ancora dominato dagli uomini. Fino al 1°aprile 2024 c'è la possibilità di ammirare circa 50 opere di Artemisia Gentileschi, tra cui alcuni dei suoi maggiori capolavori. Ricordiamo che Artemisia Gentileschi fu la prima donna ad essere ammessa in un'Accademia d'arte, la prima ad essere riconosciuta come artista, e fu omaggiata da medaglie, ritratti dipinti da pittori illustri, poemi e incisioni.

All'interno del percorso espositivo un'attenzione particolare è dedicata al travagliato rapporto con il padre Orazio Gentileschi, illustre pittore dell'epoca, amico di Caravaggio e maestro di Artemisia, sfociato poi in una vera e propria rivalità. Diversi confronti serrati tra tele con lo stesso soggetto permettono di comprendere come il talento artistico della figlia abbia potuto superare il linguaggio del padre. I due artisti sono anche messi in dialogo con lo stile di Caravaggio. Scopri di più sulla mostra.


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Pubblicato il 10/03/2024

Itinerarinellarte.it